Musumeci parla di atti d’intimidazione, di tentati ricatti, di richieste irricevibili e di deputati che per motivi di igiene non ha voluto avere rapporti. Mentre adesso l’intimidazione (politica) la compie lui nell’apoteosi dell’ego ipertrofico. Azzera per rinominare una giunta con chi lo sosterrebbe “fino all’ultimo giorno di campagna elettorale”. Ecco il vero ricatto (irricevibile), che traduciamo, chi non mi sosterrà per la rielezione è fuori dall’esecutivo. [VIDEO NELLA COLONNA ACCANTO 🔜]
«Mi sono mancati 7-8 voti, sono stato eletto lo stesso ma il dato è politico. Alcuni deputati hanno pensato di compiere nei miei confronti, come si dice nel linguaggio giudiziario, un atto d’intimidazione, si tratta di una sorta di resa dei conti dal loro punto di vista. Sono deputati che mi hanno fatto richieste irricevibili e ho dovuto dire di no o di di deputati che per una questione di igiene non ho voluto avere rapporti in questi anni. Possono pensare che questi 7 scappati di casa che un presidente che non è stato condizionato dalla mafia può essere condizionato da loro? Possono mai pensare di esercitare su questo governo qualunque tipo di richiesta trasversale mandando messaggi che appartengono al peggiore dei linguaggi della comunicazione? Sciagurati. Ho provato tanta amarezza. Sono convinto che bisogna abbandonarli per strada questi disertori, ricattatori che operano con la complicità del voto segreto. Io ho le mani libere. Restiamo a lavorare e restiamo a lavorare proprio perché non voglio sopravvivere nel palazzo ma perché ho un rapporto con la gente. Azzero la giunta, faremo un esecutivo che dovrà portarci all’ultimo giorno. Parlerò con i rappresentanti dei partiti, chiederò di darmi una rosa di assessori, alcuni saranno confermati. Qualcuno ha scritto Musumeci si dimette: io non lascio, raddoppio, rilancia; perché so di avere dalla mia parte la stragrande maggioranza del popolo siciliano al di là dei partiti».
Replica Gianfranco Micciché, parlando stamattina a margine della commemorazione dell’omicidio di Piersanti Mattarella, ha parlato del suo rapporto con il presidente della Regione Nello Musumeci a cui chiede “un cambio di atteggiamento”:
«Se Nello Musumeci vuole rifare il governatore dovrebbe cambiare carattere. Chi è presidente della Regione deve essere in grado di dialogare con tutti. Il presidente Musumeci è circondato lui da tanti sciacalletti dentro allo stesso governo, più che fuori se devo fare una battuta, che cercano ancora di convincere il presidente Musumeci che è vittima di non so quali complotti internazionali, ma non è vittima di niente». Solo di lui stesso.
Continua Miccichè: «Che la maggioranza sia forte non c’è alcun dubbio, e anche sul fatto che i partiti siano coesi. Però poi Musumeci continua a dire che lui decide da solo, forse è un vulnus politico dire che lui ragiona con gli assessori che noi gli abbiamo fornito. Gli assessori si nominano per competenze o per altri motivi, ma la politica la gestiscono i partiti. Gli assessori non decidono certo al posto dei partiti o per conto di essi, è una cosa folle. Vorrà dire che nella prossima legislatura le nomine degli assessori non ce le darà lui ma le apprenderemo direttamente dalla stampa».
Il tormentone Regionali adesso si riempie di significato tra il profetico e il beffardo.
qtsicilia@gmail.com