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❤️💙 PATERNÒ NON È COLONIA DI NESSUNO. ADESSO PATERNÒ ❗

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 Attenzione, avvistati avvoltoi di razza straniera, da Bronte ad Acireale, da Catania a Belpasso. Tentano di influenzare le elezioni a Paternò. Solo per i loro interessi, con le regionali sullo sfondo. Questo il grido d’allarme lanciato dalla resistenza paternese. 

Abbiamo sempre assistito nel passato ad una Paternò, che non dovrebbe essere seconda a nessuno nel comprensorio, colonizzata, granaio di voti per personaggi “stranieri” alla Città, che dopo avere raccolto i consensi si sono sempre dileguati, lasciando i cittadini in braghe di tela. Da tempo Paternò non aveva una rappresentanza parlamentare, proprio perché considerata una colonia dalla quale attingere senza costi aggiuntivi. Oggi per miracolo non è così, ma serve continuare nell’azione di indipendenza. 

“Abbia pazienza, Chevalley, adesso mi spiegherò; noi Siciliani siamo stati avvezzi da una lunghissima
egemonia di governanti che non erano della nostra religione, che non parlavano la nostra lingua, a
spaccare i capelli in quattro. Se non si faceva così non si sfuggiva agli esattori bizantini, agli emiri berberi, ai
viceré spagnoli”.
  Questa la descrizione magistrale che Tommasi di Lampedusa dà per la Sicilia. A noi sembra sempre più la storia di Paternò degli ultimi decenni. 
Il rischio, come scrive qualcuno, che si corre, è cedere all’inerzia del declino che incombe attorno. 

Ma esiste un’altra opportunità, che la Città può e deve cogliere. PATERNÒ deve ritrovare il PROPRIO ruolo, che l’afferma in un contesto diverso, migliore di quello di essere considerata colonia, granaio del consenso e nulla più, per scrivere un nuovo capitolo, partendo dalle prestigiose radici di un passato glorioso e che solo con l’azione ferma di chi la ama, la vive, la abita, ogni giorno può essere realizzato.

All’armi, all’armi. Adesso Paternò. Che non torna indietro, nel buco nero.

qtsicilia@gmail.com