Che dire! Non ci sono parole! È incommentabile ciò che può accadere a queste latitudini.
In tutti i continenti, anche nel terzo mondo, i monumenti vengono illuminati dal basso mimetizzando i corpi illuminanti, in modo che non vi sia impatto invasivo con il bene culturale. Il Colosseo è illuminato ma non così, con le piantane fissate sul monumento stesso deturpando la sua maestosità . Bastava solo buon senso, chiedersi come fanno a illuminare altri le migliaia di monumenti nel globo terracqueo? Non usare grande scienza per capirlo. Ma evidentemente il microcosmo Paternò esula e istalla delle lampade da cartellonistica stradale sul simbolo della Città . Anche se le lampade fossero della iGuzzini. Sarebbe una bomba atomica ulteriore.
Invero, però, la bomba principale consiste nell’iter procedurale. Ci spieghiamo meglio. La proprietà del Castello Normanno è del Parco Archeologico di Catania e delle Aci, concesso in uso al Comune. Il Comune sorvolando questo aspetto fondamentale chiede l’autorizzazione direttamente alla S.BB.CC, sorvolando la proprietà .
Come se, per farlo capire a tutti, io che ho in affitto un appartamento inizio a fare lavori straordinari senza avvertire il padrone di casa. Abbatto muri, apro finestre, istallo piantane iGuzzini al posto dei lampadari.
Il padrone di casa sa o ha saputo dell’accaduto? Riassumendo, il proprietario gestore del bene castello, il Parco Archeologico di Catania e delle Aci, potrebbe non aver saputo nulla di questo intervento (siamo certi che adesso lo sappia). Il comune di Paternò, quindi, realizza tutto senza la sua autorizzazione? La soprintendenza autorizza, forse per sbaglio (?), un intervento che andava prima autorizzato dall’Ente proprietario. Se non fosse uno sbaglio sarebbe correità . E quando l’Ente proprietario lo saprà ufficialmente, come reagirà ?
Noi possiamo solo mandare a chi di competenza, compreso il Parco, quanto appreso (e questo non è tutto) da fonti qualificatissime.
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