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🖐️ CEFPAS, LA LIBERTÀ DI INFORMAZIONE NON SI PUÒ ARRESTARE.

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Carissimi Lettori anche oggi torniamo a Parlare di CEFPAS. Non certamente perché non abbiamo di meglio da fare ma perché negli ultimi giorni arrivano segnali di tentativi di silenziarci con ogni mezzo, come se qualcuno avesse paura della verità. Evidentemente abbiamo disturbato con i nostri articoli e con le nostre vignette, e le verità messe in campo turbato più d’uno. Ma comunque tutto ciò che scriviamo, anche nel nostro stile scanzonato, è l’analisi di documenti e testimonianze inconfutabili. È solo la verità documentale.

Poiché è nostro costume essere obiettivi, ancorché ironici e provocatori, abbiamo provato a fare una sintesi per vedere se siamo noi ad essere fastidiosi ed impertinenti, e secondo alcune tesi calunniosi (aspettiamo la querela per potere portare tutta la documentazione a corredo), o se l’attenzione sul CEFPAS, e sul suo attuale amministratore, è frutto di una serie di considerazioni e valutazioni riscontrate da circostanze, atti, documenti e dichiarazioni, che hanno suscitato l’attenzione di diversi addetti ai lavori.

In prima istanza è bene evidenziare che  facendo un breve giro su internet diverse decine sono gli articoli, di svariate testate, che parlano di CEFPAS, certamente non in maniera proprio lusinghiera. E tutti riconducibili all’attuale gestione. Ci siamo quindi posto il problema di capire meglio se esiste una congiura contro l’attuale Direttore del Centro, in carica da dicembre 2019, o se invece si rinvengono oggettivamente una serie di elementi che lasciano quantomeno perplessi. 

Certamente l’Ing. Sanfilippo non è un pivellino, nè un inesperto, avendo amministrato, in vari ruoli e mansioni, organismi privati ed enti pubblici o avendo gestito per la pubblica amministrazione regionale diversi progetti. Quindi evidentemente se ha agito ed agisce con sicurezza e disinvoltura o è bravo, e sicuro del fatto suo, o si sente sufficientemente spalleggiato e coperto. 

Sta di fatto che la sua gestione del CEFPAS è piaciuta ad alcuni non è piaciuta ai più !!! 

Solo per citare alcuni eventi e circostanze che hanno sollevato più di un vespaio è indubbio che:

  • la CGIL, abbia puntato il dito contro una gestione antisindacale (buona parte degli RSU  sono stati curiosamente cooptati nello staff del Direttore e premiati con promozioni e riconoscimenti) e per taluni versi, apparentemente clientelare. Indubbio è infatti il fatto che, nella assunzioni a tempo determinato, co.co.co., consulenze, si rinvengono una serie di lavoratori che vantano amicizie e parentele illustri (interne ed esterne all’ente) o svolgono ruoli politici. Sarà un caso, ed indubbiamente anche loro meritano una opportunità ed un lavoro, ma è curioso, e statisticamente quasi impossibile che si verifichi, che la percentuale di loro presenza è praticamente bulgara. Non facciamo i nomi perché non lo riteniamo corretto, a mezzo stampa, anche perché ci dicono che ci sono già inchieste in corso, ma abbiamo elenchi circostanziati con accanto il nome ed il cognome del rispettivo dante causa, e francamente il tutto desta stupore;
  • diversi personaggi politici del nisseno e dell’agrigentino sono stati scorti, nel passato,  a passeggiare lungo i viali e tra i padiglioni del CEFPAS. Ma l’ente non è un luogo aperto alla pubblica condivisione di aree spazi e la loro presenza, adesso molto più rara, ha suscitato stupore. Naturalmente speriamo che una così significativa presenza di politici, è stata lì certamente come portavoce di istanze collettive e non particolari; 
  • alcuni incarichi ed alcune assunzioni (Pulvino, ma non è l’unico) sono supportate più da un rapporto spiccatamente fiduciario, particolarmente forte, che non da una reale esigenza di avvalersi di una professionalità autorevole, che in diversi casi langue o potrebbe tranquillamente essere rinvenuta all’interno dell’ente, e molti degli interni che hanno ottenuto ruoli di primo piano sono quelli che hanno mostrato maggiore disponibilità e sensibilità all’influenza del potere;
  • uno dei Dirigenti Octies, assunto quasi all’inizio della attuale gestione direttoriale, e posto alla guida di un ufficio che sembra più un ministero, è stato, e forse lo è ancora ancora, interessato da provvedimenti dell’autorità giudiziaria e coinvolto, sembrerebbe, in un processo per mazzette al comune di Palermo (è di dominio pubblico ed è stato evidenziato da tutta stampa). Detto questo, pur essendo garantisti fino all’estremo, e fino all’ultimo grado di giudizio, riteniamo che dal punto di vista dell’opportunità e dell’immagine dell’ente, l’incarico, ancorché attribuito con concorso, sembra effettivamente far storcere il naso a molti. Soprattutto considerato il ruolo ricoperto al CEFPAS, in qualche modo omologo con quello dallo stesso ricoperto al comune di Palermo;
  • come apprendiamo che alcuni dirigenti octies incaricati a partire dal 2020 (prima della Direzione Sanfilippo c’era solo un Dirigente di ruolo) hanno svolto e svolgono “contemporaneamente” più incarichi, al CEFPAS e fuori, sia come liberi professionisti che come dipendenti, tra libera professione, Enti Locali, Tribunali della Repubblica e Amministrazione Regionale, forse esulando dall’obbligo della esclusività della prestazione. Certamente suscitando non pochi dubbi e perplessità.
  • diversi dipendenti di ruolo, non allineati col sistema gestionale Sanfilippo & C., sono stati, in vario modo, indotti a più miti consigli, relegati a ruoli marginali e mandati ai confini dell’impero, di tanto in tanto redarguiti, per evitare che protestino, che facciano emergere cose che non debbono fare emergere. Adottando un sistema che ha il sapore del totalitarismo e non della conduzione autorevole, equa e trasparente, delle risorse, che ci si aspetterebbe in un ente pubblico;
  • dopo la sfornata di assunzioni attivate dal CEFPAS (di cui moltissime connotate da rapporti e parentele illustri, anche e soprattutto politiche) ricorrendo in buona parte a contratti ex art. 15 octies del d.lgs 502/92 e smi (contratti di diritto privato della sanità pubblica) l’Assemblea Regionale Siciliana, nell’ambito della LEGGE 25 maggio 2022, n. 13 – Legge di stabilità regionale 2022-2024 –  ha tentato, con l’art. 13 comma 91, una spiccata stabilizzazione del personale (assunto nel periodo COVID) di varie qualifiche e mansioni, non sanitarie, che il governo nazionale ha bocciato sonoramente, impugnandola, ritenendo la norma un maldestro tentativo di estendere il beneficio della stabilizzazione degli operatori sanitario anche ad altro personale non sanitario (nei fatti il personale precario CEFPAS) travalicando le prerogative statali in materia;
  • l’attuale gestione è stata impostata partendo dal presupposto che il CEFPAS è un ente del SSR (da qui i contratti di assunzione octies). E quindi su questa scia si è dato luogo ad una serie di ulteriori scelte gestionali, indubbiamente non contestate dai Revisori e nemmeno dall’Assessorato della Salute, che però adesso, alla luce del recentissimo parere reso dal Ministero della Salute (di cui abbiamo recentemente parlato), rendono tutto l’impianto messo in campo un castello di carte;
  • Il Commissario Straordinario dott.ssa Giovanna Segreto, che per circa 4 mesi ha sostituito la gestione Sanfilippo, dopo la sua destituzione e prima della sua restaurazione, alla fine del mandato, ha predisposto e consegnato al Presidente della Regione ed all’Assessore alla Salute, oltre che ai Revisori ed ai Dirigenti apicali dell’Ente, una relazione di 9 pagine, molto pesante, attraverso la quale si contestano fortemente una serie di scelte gestionali, partendo dal presupposto che il CEFPAS è un ente strumentale della Regione Siciliana e non del SSR, che ad esso andava applicato il contratto regionale, e non quello della Sanità Pubblica, che una serie di scelte gestionali (tra cui delle assunzioni) sembravano “discutibili” (soprattutto per talune procedure messe in atto), che alcuni progetti assegnati sembravano privi di copertura finanziaria, ed altro ancora, suggerendo quindi dei correttivi;
  • alla riconferma del Direttore del Centro, nella persona dell’Ing. Sanfilippo, anche questo, informato della relazione di fine mandato del commissario straordinario, prende virtualmente carta e penna, e replica, a propria firma e dei suoi collaboratori più fidati, punto per punto, con 29 pagine di puntualizzazioni osservazioni e repliche, apostrofando il commissario straordinario in vario modo, nelle migliori delle ipotesi come incompetente ed inadempiente, giustificando ogni propria scelta gestionale principalmente evidenziando che l’Assessorato Salute sapeva, che i revisori erano informati, e che essendoci numerosissimi dubbi sulla natura dell’ente (se ente sanitario o meno) nelle more non si poteva restare immobili di fronte ai cospicui finanziamenti che la gestione Sanfilippo era riuscita ad attrarre. Progetti e relativi finanziamenti che in buona parte, via via, sono revocati dall’attuale assessore regionale alla Salute per presunte inefficienze inadempienze e ritardi o perché non proprio della mission dell’ente. Nonostante ciò resta in piedi una nuova pianta organica, approvata dallo scorso governo, in prossimità della fine della legislatura (Deliberazione n. 516/2022), e preceduta da una precedente determinazione del medesimo governo (Deliberazione n. 371/2020), che in forza della cospicua dotazione di progetti assegnati, adesso in parte revocati, porta l’organico del CEFPAS da 63 unità a 206 unità, con un incremento di 143 unità;
  • il parere sulla vera natura dell’ente, reso da parte del Ministero della Saluto, è arrivato. Precisamente con nota dell’Agosto 2023. Ma differentemente da come auspicato conclude che, pur avendo l’ente taluni prerogative per le quali potrebbe essere inserito nel novero degli enti del SSR, di fatto non lo è, e che per diventarlo ci vuole una legge. E l’Assessorato alla salute, che fino a poco prima era chiamato dall’Ing. Sanfilippo a correo delle scelte gestionali attuate dal CEFPAS conclude testualmente “Tanto si comunica per ogni consequenziale adempimento che rientra nella esclusiva autonomia gestionale di codesta Direzione Generale”. Come dire in poche e concise parole “ogni scelta gestionale passata, presente e futura, è di esclusiva responsabilità della Direzione del Centro”. 

Fermo restando che abbiamo ancora molto da scrivere, e certamente lo faremo in ossequio alla libertà di informazione, garantita dall’art. 21 della nostra Costituzione, oggi ci fermiamo qui, per non tediare oltremodo i nostri lettori, e per invitarli a riflettere su questa prima serie di eventi, circostanze, fatti, corroborate rigorosamente da atti, documenti e norme, la cui consecutio temporum è quantomeno sospetta e meritevole di tutta quell’attenzione che adesso, sembrerebbe, diverse Procure della Sicilia stanno riservando al CEFPAS. 

Noi naturalmente restiamo anche a disposizione per repliche e smentite ma anche per dare voce a tutti coloro i quali avrebbero tanto da dire e cose da raccontare ma che per paura fino ad oggi hanno taciuto. Noi gli daremo coraggio.

qtsicilia@gmail.com