I giornali siciliani in prima pagina parlano dei finanziamenti marchetta della manovra finanziaria regionale, ma anche dei provvedimenti sanatoria della più incredibile parentopoli siciliana per mogli, “famigli”, amici di amici, clienti e quant’altro, ma anche della battaglia politica ante-europee.
La battaglia si celebra nella Sicilia centrale, è l’operazione “fotticuffaro” perché proprio ad Agrigento Totò si allarga a dismisura reclutando personale politico a spese dei “galletti” che pigolano nell’aia. Chicchirichì!
E questi “galletti” di razza agrigentina rara e in via d’estinzione, che vedono sottratti i propri portatori di consensi da Totò Cercacasa, cercano di compensare tali disturbi proprio con manovre conservative di potere, o di quel che resterebbe.
E se questa catastrofe (non solo politica) dovesse concretizzarsi, pensano alla salvezza della propria famiglia, miseramente, in chiave futura, in quanto nella vita non si può mai sapere cosa il futuro gli riservi, per cui meglio l’uovo oggi.
Potrebbero non bastare i santi come San Filippo (protettore dei galli) o qualsiasi Marchetta (protettore delle emergenze) per avere sostanza e determinazione nelle cose, meglio prevenire, sistemare le cose personali, prima che “l’afflizione” passi da “omen nomen” a “nomen in substantia“. Poveretti.
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