In una recentissima intervista Totò Cuffaro torna a ribadire, oltre ogni ragionevole dubbio, che non sarà candidato, nonostante potrebbe, alle prossime elezioni europee, così come in qualunque altra competizione elettorale.
In particolare il Totò regionale afferma che col proprio impegno in politica intende solo dare una rinnovata testimonianza di amore per la Sicilia, al saldo di errori e incomprensioni, nella consapevolezza che c’è tanta storia umana da far vincere e che intende spendersi pienamente per consolidare il cammino intrapreso, favorendo un compiuto passaggio di testimone generazionale.
E proprio con questo spirito, certamente altruistico, che l’inossidabile Totò ha messo in moto una macchina politica che sembra inarrestabile.
Dalla fondazione della Nuova Democrazia Cristiana alla scalata del potere della Regione Siciliana, con un occhio anche alla politica ed al potere nazionale, è bastato un attimo. Ha piazzato quattro deputati regionali all’ARS alle recenti elezioni regionali, l’on. Nuccia Albano a Palermo, l’On. Carmelo Pace ad Agrigento, l’on. Andrea Messina a Catania e l’On. Ignazio Abate a Ragusa, e due di questi li ha fatti assessori, Albano alla Famiglia e Messina alla Funzione Pubblica.
Giorno dopo giorno ha aperto le porte a decine, se non a centinaia, di Sindaci, Assessori e Consiglieri Comunali, costruendo una macchina del consenso che aspira ad un risultato a due cifre alle prossime europee, al punto che l’On. Presidente Renato Schifani, politico notoriamente senza consenso personale, prima di essere redarguito e messo a posto dall’On. Tajani, e dai suoi seguaci regionali, aveva immaginato di capitalizzare questo consenso all’interno di Forza Italia, alle prossime elezioni europee, cercando in questo modo di ritagliarsi un posto al sole nelle alte gerarchie del partito nazionale. Iniziativa fallita miserevolmente.
Ma torniamo a nostro Totò. Il consenso cresce a dismisura ed a vedere i social lui è ogni giorno in giro per la Sicilia, e l’Italia, a celebrare congressi della Nuova Democrazia Cristiana ed a partecipare a convegni, un po’ ovunque.
Anche a dispetto di notizie come quella che la Procura della Corte dei Conti, sul famoso caso Nomura, ha certificato che la Regione Siciliana ha subito un danno da 116 milioni per i derivati stipulati nel 2005 e rinegoziati nel 2006. Danno commesso durante la Presidenza dell’inossidabile Cuffaro.
E nonostante il recente servizio di REPORT di Rai 3, che si è occupato di Totò e dell’Assessore Nuccia Albano (il cui papà sembrerebbe essere stato, cinquantanni fa, un noto boss mafioso).
Però la sua presenza nei palazzi del potere, soprattutto nei Gabinetti dell’Assessorato Famiglia e dell’Assessorato della Funzione Pubblica, si è drasticamente ridotta e ci dicono che quando fa qualche visita ai suoi fidi collaboratori, lo fa in incognito, senza avvisare preventivamente, se non i più fedelissimi, per evitare che la sua presenza venga eccessivamente notato.
I due assessorati hanno infatti un ruolo strategico e centrale nella politica regionale. La Famiglia ha competenze nel no profit e nell’integrazione socio sanitaria, che tra le altre cose porteranno di qui a breve, di concerto con l’assessorato della salute, all’attivazione di qualche migliaio di posti letto accreditati e convenzionati, che stanno molto a cuore a importanti supporter e sostenitori della “buona politica solidale”, ma anche una lunga serie di iniziative da finanziarsi con fondi comunitari, per passare alle Opere Pie e finire alle politiche attive del lavoro. La Funzione Pubblica ha un notevole peso nell’ambito del bacino elettorale storico di Totò Vasa Vasa, il comparto dei regionali, dove da qualche mese si dibatte come promuovere a dirigenti una pletora di funzionari, numerosi e fedelissimi, che già scaldano i motori per occupare un posto al sole, promettendo fedeltà ….. e consenso, ma è anche l’assessorato dove qualche buontempone insiste nel proporre di utilizzare i fondi accantonati per il TFR dei dipendenti per riacquistare gli immobili prima venduti ad una immobiliare e da questi affittati “profumatamente” alla Regione siciliana. Un altro caso NOMURA !!!!
Indubbiamente Totò Cuffaro, rispetto agli attuali politici regionali, è un gigante, uno statista ed alla luce delle sue recenti dichiarazioni un mecenate. Da qui il suo impegno. Soprattutto perché senza Totò non ci sarebbe la Nuova Democrazia Cristiana, anche a dispetto della nuova nutrita classe dirigente che sembrerebbe si stia formando.
Ma tra Cuffaro ideologo, mentore e mecenate del nuovo partito e la nuova classe dirigente, ancora acerba ed incapace di tenere in mano le redini del potere, i più maliziosi intravedono come veri attori del partito vecchie volpi che sembrerebbe poter e voler tornare ad operare, ancorchè non in prima persona.
In primis Giovanni Albano, Presidente della Fondazione Il Giglio di Cefalù, fratello della più nota alle cronache On. Nuccia Albano, con interessi, dicono indiscrezioni provenienti dai più informati, anche in altri enti e società privati, con interessi nella sanità.
Poi Mauro Pantò, farmacista ed imprenditore, primo dei non eletti a Palermo e piazzato come Presidente alla Servizi Ausiliari Sicilia. Anche lui attore di primo piano di iniziative in ambito sanitario privato, dicono patron di un importante gruppo imprenditoriale, che conta decine di centri medici e farmacie. Come il primo, e con il primo, con interessi diversificati e stratificati nella sanità privata regionale.
Ancora Nino Dina, ex Presidente della Commissione Bilancio all’Ars, poi destinatario di misure di sorveglianza speciale perché ritenuto socialmente pericoloso. Alla Famiglia ha piazzato uomini di suo riferimento tra cui in primis Il Capo di Gabinetto Rosolino Greco, suo compaesano, ex dirigente generale in pensione, ma anche qualche altro uomo di sua fiducia nei posti chiave dell’assessorato. Anche lui sembrerebbe con interessi nella sanità privata.
Un altro è Mimmo Miceli, dicono pregevole medico chirurgo, molto apprezzato per le sue qualità professionali, ma con un passato discutibile e con una condanna definitiva per concorso in associazione mafiosa. Anche lui da un po’ lo si comincia a rivedere in giro, anche negli assessorati regionali della Nuova Democrazia Cristiana, sintomo che sono stati riallacciati rapporti personali (forse mai interrotti) ed anche politici. Che ha avuto e che qualcuno sussurra abbia ancora interessi nella sanità privata e desiderio di riscatto personale.
Con loro sono tornati in auge personaggi storici della burocrazia regionale come Felice Crosta ex potentissimo Direttore Regionale, passato alle cronache per essere il super burocrate meglio pagato nella storia della Regione Siciliana, proprio grazie a Cuffaro, che sembrerebbe avere una stanza ed un ruolo all’Ufficio di Gabinetto dell’Assessore della Famiglia, a dispetto della sua veneranda età.
Ma non sono solo la sanità e l’alta burocrazia che fu a guardare con attenzione all’ascesa di Cuffaro e del suo nuovo partito.
Un altro personaggio ormai tornato di casa nei palazzi del potere con targa Nuova DC è Totò Galvanico, supermanager mazarese, che si occupa di agricoltura, politica e affari, che è stato super consulente dell’ex Governatore. Anche lui vulcanico personaggio noto per la sua maestria nel trovare ingenti finanziamenti ma anche discusso personaggio che per gli inquirenti è uomo da attenzionare. Il Manager sembrerebbe citato in diverse indagini di mafia in Sicilia, ma mai colpito personalmente, se non per un ingente sequestro di una somma di denaro, operato dal Tribunale delle Misure di Prevenzione, su proposta della Procura nazionale antimafia, e dalla Questura di Trapani, considerata dagli inquirenti quale provento delle tangenti percepite dal manager, affinché, tramite i suoi contatti con funzionari e pubblici amministratori della Regione, e del Ministero della Attività Produttive, agevolasse l’elargizione di contributi in favore di aziende operanti nel settore agricolo.
Non volendo nulla togliere alla onestà e rettitudine dei migliaia di sostenitori della Nuova Democrazia Cristiana, di Cuffaro, e della buona politica che potrà essere messa in atto nell’esclusivo interesse della Sicilia e dei siciliani tutti, intravedere insieme tutti questi personaggi e figuri, condannati per reati conclamati o messi alle misure di prevenzione, sebbene alcuni redenti (?), ancora sotto i riflettori delle autorità inquirenti che non credono ad una compiuta conversione, non è cosa vi inquietante?
La Sicilia sembra destinata a non avere mai possibilità di crescita e sviluppo perché è difficile poter immaginare un cambiamento, una svolta, una rinnovato modo di fare politica, se al vertice delle istituzioni, o alle spalle di questi, continuano a ruotare personaggi discussi e discutibili, o più semplicemente con interessi che si intrecciano pericolosamente con le funzioni regionali, di cui alcuni con storie personali talvolta di dubbia moralità che sebbene abbiamo pagato il loro conto con la giustizia, aspirano ancora, sfacciatamente, alla gestione diretta o indiretta del potere.
Certamente la forza politica di Totò Vasa Vasa, dal punto di vista squisitamente politico, non può non essere tenuta in debito conto (anche se le resistenze sono sempre maggiori da parte di tutti i partiti di maggioranza), ma certamente una valutazione etica e morale della compagnie di cui è espressione non può non essere fatta. Soprattutto vista che a fianco di tante donne ed uomini di specchiata moralità c’è un’ingombrante presenza, personaggi dello zoccolo duro della storia di Totò Cuffaro, che è finita così come sappiamo e che certamente in passato non si sono distinti per l’impegno politico disinteressato, all’insegna della azione politica morale, che minano, con la propria presenza, la credibilità di migliaia di giovani che che militano in questo nuovo e vecchio partito.
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