È il caso più strabiliante del secolo. E così finì nel ridicolo. Come in un gioco del “tivitti” Lanfranco Zappalà viene sorpreso perde le carte. In una trasmissione in una TV locale catanese non lesina le critiche all’amministrazione Trantino reo, a suo dire, di troppa lentezza nel prendere soluzioni sulla raccolta dei rifiuti urbani e sulla domanda del giornalista che chiede di chi siano le responsabilità risponde così: “La riunione che è stata fatta l’altro ieri dal capo dell’amministrazione con tutti i responsabili dei settori, secondo me andava fatta prima di trovare l’immondizia nelle nostra città di Catania”. Poi però, esce un video che vede, il 28 gennaio scorso, il de cuius, è protagonista proprio lui, nel gettare per strada sacchi di rifiuti in una discarica abusiva a cielo aperto.
Al che il sindaco Trantino scrive questa nota social: “Un ex qualcosa (non aggiungo altro), spesso pubblica video di discariche cittadine, chiedendo cosa stia facendo il Sindaco. Ho sempre precisato che noi bonifichiamo e controlliamo, ma rispetto alla dimensione del fenomeno non riusciamo a contenere queste criminali manifestazioni di degrado. Mi sono sempre chiesto quanti, tra coloro che si lamentano, paghino i tributi e siano esenti da colpe. Oggi mi è giunto un video che ritrae questo “ex” mentre, dal suo Suv, abbandona tre grandi sacchi di rifiuti in una di queste improvvisate discariche. Ho sempre preferito pesare le persone per come agiscono, più che per quel che dicono. Ma rispetto al complessivo degrado che ci stringe, abbiate il pudore di tacere, a meno che non siate cittadini modello. La città siamo tutti noi. Non chiediamo agli altri di fare quel che noi non siamo in grado di fare”.
Ma ancora ancor più inverosimile è le risposta del mitico Zappalà, nella quale sottolinea che questa vicenda è un attacco politico: “Era domenica, avevo in auto dal giorno prima alcuni sacchi con foglie umide raccolte in un terreno di mia proprietà e a causa del loro odore sgradevole, ho deciso di lasciarle a bordo strada in un terreno con già altri rifiuti di ogni tipo. Sottolineo che non si trattava di materiale pericoloso o particolarmente inquinante, ma solamente di fogliame. Avevo visto le telecamere, ma speravo che i sacchi, messi a bordo strada e non gettati direttamente nel terreno, potessero essere portati via dagli operatori ecologici successivamente. Ad ogni modo, quando sono stato chiamato telefonicamente dal comando della polizia municipale di Belpasso ho ammesso subito le mie responsabilità. Pagherò l’ammenda chiaramente, anche se ritengo che dietro la diffusione delle immagini ci sia un disegno politico”.
Ma quale attacco politico la verità è che, non importa se a Catania ovvero a Belpasso, come se questa fosse la scusante, sorpreso dalle telecamere della video sorveglianza, che non avevi certamente notato, hanno ripreso te, come altri cittadini, nella vergognosa azione di contribuire alla sporcizia delle nostre strade. Quantomeno taci e non cercare giustificazioni ad una gesto inqualificabile specialmente dopo essere sedicente paladino della città pulita. Questa vicenda è simile, nella forma letteraria, a quella della mafia-dell’antimafia che predica bene e razzola male. Un ossimoro. “Ora arricogghiti”.
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