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LE MANI IN TASCA AL CITTADINO. INTERROGAZIONE AL SINDACO DI PATERNÒ

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Per leggere bene come stanno le cose bisogna mettere in relazione gli atti d’origine del provvedimento e la “consequtio temporum”. Cioè nel 2021 il consiglio comunale approva una delibera per l’esternalizzazione del servizio di recupero tributi del comune. L’amministrazione vive nell’inedia per tre anni, poi improvvisamente si risveglia ma solo dopo ricevuta un’offerta per il servizio, una proposta della società de quo. Per cui, dopo tre anni, con la scusa dell’urgenza (da ridere), discostandosi dal mandato che il consiglio aveva dato, deliberando una gara ad evidenza pubblica, il capo settore (suggerito?) all’improvviso si risveglia, ma solo dopo, come detto, l’arrivo dell’offerta e cosa fa, affida direttamente, vista l’urgenza (da ridere), alla società campana la riscossione, impegnando tra l’altro 135.000 euro a suo favore. Questa tempistica sarà certamente un caso, anche se noi non crediamo alle coincidenze, e vista l’urgenza (da ridere) per giustificare l’affidamento diretto, dopo tre anni di strafottenza e inedia assoluta, la società incaricata esercita l’azione di recupero con pratiche aggressive che bloccano la vita di migliaia di famiglie e che potrebbero anche fare fallire imprenditori, artigiani e commercianti. Leggiamo l’interrogazione, primo firmatario Mariabarbara Benfatto, presentata al sindaco stasera in seduta di consiglio e firmata da 15 consiglieri comunali :
 
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