Le accuse contro il M5s, quella valigetta piena di soldi venezuelani, accuse non confermate e difficilissime da confermare, fanno comunque nascere il sospetto. Spintono a riflettere sulle mosse dei grillini. E una di queste riflessioni è del leghista Massimo Garavaglia, i cui spunti sono stati raccolti e rilanciati da Augusto Minzolini in un retroscena pubblicato su Il Giornale.
L’esponente del Carroccio riflette sulla vicinanza un poco sospetta del M5s con diversi regimi. E sbotta: “Lasciamo stare le valigette, ma io so quello che hanno fatto nel governo gialloverde i grillini in favore di un regime impresentabile come quello di Maduro! Stessa cosa stanno facendo con i cinesi – sottolinea -. Non solo il 5G, la Via della seta, ma anche la battaglia per l’auto elettrica. Traduzione? Le batterie elettriche portano al litio; i giacimenti di litio sono un monopolio cinese. Punto. Io, invece, in politica estera sto sempre con chi vince le guerre: gli americani”, conclude Garavaglia. E lo spunto interessante, ovviamente, è quello relativo alle auto elettriche e al litio: un altro favore dei grillini al Dragone cinese?
Intanto sul caso M5s e Venezuela apre un’inchiesta la Procura di Milano. Le toghe, spiega il Corriere della Sera, vorrebbero vederci chiaro su quei 3,5 milioni di euro che secondo il giornale spagnolo Abc il regime chavista nel 2010 avrebbe versato a Gianroberto Casaleggio. Per il momento non ci sono indagati né ipotesi di reato, ma il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli vorrebbe chiarire anche se tutta la vicenda non sia stata organizzata in realtà solo per danneggiare i 5 Stelle. La classica polpetta avvelenata.
La territorialià è della Procura milanese in quanto secondo Abc l’allora ministro degli Esteri di Hugo Chavez, l’attuale presidente Nicolas Maduro, avrebbe fatto arrivare quei soldi attraverso il consolato a Milano destinandolo “nella sua totalità” a Casaleggio, “promotore di un movimento di sinistra rivoluzionario e anticapitalista”. Molti i dubbi: innanzitutto, la legge non vieterebbe tout court elargizioni da Stati stranieri e si potrebbe trattare di una “semplice” violazione fiscale, Ma anche se si trattasse di un reato di finanziamento illecito ai partiti, sarebbe prescritto dopo 6 anni dal suo avvenimento, quindi dal 2016. E se Casaleggio,avanza l’ipotesi il Corsera, deceduto proprio in quell’anno, “si fosse tenuto tutto per sé?”, magari occultando i fondi nella sua società? Anche in quel caso, tutto prescritto. Resta una brutta ombra politica, questa sì, sui 5 Stelle e i loro rapporti con il regime. Su questo giudicheranno gli elettori, non i magistrati.
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