di Iena Marco Benanti
«Caro Lino,
il Sogno s’ è avverato: Michela Giuffrida ai vertici della nostra amata Sicilia.
Tu, proprio tu Lino Leanza protagonista di tante stagioni della moderazione e quindi della democrazia siciliana, ci puntavi su Michela: magari non sarà andata bene nel ruolo di sindaco di Catania (mica si può volere tutto, meno male che abbiamo avuto sindaci buoni per la destra come per la sinistra, ovvero Bianco e Pogliese), ora il “fascista” (la definizione che gli “utili idioti”della sinistra catanese continuano ad utilizzare a giorni alterni) Musumeci ha deciso (a proposito, ma come ha deciso?) per lei, come portavoce.
Come si dice: nulla di personale (è anche Cavaliere di Repubblica, pardon della Repubblica)! Ma siccome non siamo a Zurigo, ma a Catania, la domanda resta: che vuol dire questa nomina? A quali logiche risponde? Il Pd lo sa? I suoi dirigenti che dicono? Troppo impegnati in qualche “manifestazione antifascista”, fra sciarpe, frasi fritte e slogan per i tonti?
Chissà dopo l’appello della Cgil per mettere più donne nel governo regionale, il “fascista” (a detta del PD – ndr) Musumeci ha forse voluto “accontentare” tutti, dal Pd ai centri sociali, passando per (il padrone de – ndr) la stampa catanese?
Non lo sappiamo: sappiamo, però, caro Lino che il Sogno s’è avverato: per la nostra Sicilia, per la nostra terra, per la giustizia e soprattutto per la moderazione, Michela (ex eurodeputata PD per tuo volere -ndr) Portavoce!
Ti vogliamo sempre bene, sei nei nostri cuori, ciao Lino».
NOTA A MARGINE:
Michela Giuffrida, insigne giornalista catanese alla corte di Ciancio, nasce in politica per una “visione” di Lino Leanza, nel 2014. Imposta, nella lista del PD di Sicilia e Sardegna, in quota Articolo4, è sostenuta, naturalmente, anche da Valeria Sudano, Luca Sammartino, Paolo Ruggirello, Alice Anselmo e Pippo Nicotra, ottenendo ben oltre 93mila voti. Certamente non suoi. Appena eletta, però, non segue la cordata che l’ha portata a Strasburgo, oramai aveva la poltrona nel PD. Tiè!!!
Ma ahimé quando Lino Leanza non ci fu più, nel 2019, la trombatura per Michela fu eclatante senza l’aiuto dei predetti. Non erano suoi i consensi del popolo.
Ei fu nel PD, ma da oggi è col colonNello Musumeci. Sua portavoce. Ma, ahi, ahi, se Musumeci decidesse di scrivere sarebbe la sua portalettere?
Pensiamo…se fossimo stati alle Olimpiadi, la Michela avrebbe vinto certamente la medaglia d’oro nei tuffi, per questo triplo salto carpiato con avvitamento ed entrata in acqua senza spruzzi di alcun tipo…finora.
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