“Una donna al Quirinale”, ha annunciato in serata Matteo Salvini, seguito a ruota da Giuseppe Conte. Una dichiarazione spiazzante, inattesa, dato che dopo le ultime fumate nere e il flop di Elisabetta Casellati, sembrava profilarsi un derby tra Matteo Renzi e Mario Draghi. Una dichiarazione che, però, ha scatenato il caos.
Già, perché tutti gli indizi hanno subito portato ad Elisabetta Belloni, capo dei servizi segreti. Subito è emersa la contrarietà di Matteo Renzi, così come quella di Forza Italia, confermata prima da Licia Ronzulli e poi da fonti azzurri. Poi anche il Pd è sembrato affrancarsi: prima le voci su altri candidati ancora in campo, compresa la divisiva Marta Cartabia, voci confermate. Poi le voci, non confermate, su un partito spaccato.
Poi, poco dopo le 22, la nota di Forza Italia che fa il rumore di una bomba. Poche, ma durissime, righe: “Forza Italia, allo scopo di favorire una rapida e il più possibile condivisa elezione del Presidente della Repubblica, da questo momento in poi discuterà e tratterà autonomamente con le altre forze politiche”. Insomma, siamo alla rottura del centrodestra: il partito di Silvio Berlusconi si stacca e tratta da solo. Dunque non di concerto con gli alleati.
Nel centrodestra, al contrario, favorevole alla Belloni la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni: “Tutti parlano dell’importanza delle donne nei ruoli chiave, ma alla prova dei fatti quando esce il nome di una donna per un’alta carica si assiste a un fuoco di sbarramento di una violenza inaudita. Ecco a voi la latente misoginia italiana”, ha concluso, endorsando di fatto la Belloni.
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