Dobbiamo innanzitutto necessariamente chiarire un concetto fondamentale, partendo dalla storia: non esiste più la città di Catania, ma, ormai da anni, esiste una conurbazione tra Catania e 12 suoi comuni con termini da Aci castello a Paternò. Non vi è più una città di 280.000 abitanti ma una unica città di quasi 800.000 abitanti. Ogni giorno 250.000 i catanesi si muovono a bordo di 200.000 autovetture dai comuni contigui verso CT e viceversa. Il 90% lo fa utilizzando la propria autovettura. Solo 20.000 cittadini utilizzano i mezzi pubblici. Il problema del trasporto, quindi, verrà affrontato in questa visione.
Cosa ha fatto l’ingegnere Tuccio D’Urso da direttore dell’ufficio speciale dell’emergenza traffico, del sindaco Scapagnini e dal direttore generale del Comune di Catania (?), coordinando la redazione del SITUS, sistema dei trasporti urbani di superficie, redigendone il progetto esecutivo. Il SITUS è il frutto di un concorso di progettazione internazionale, costato al tempo 3,5 milioni di euro ed oggi sperduto negli uffici del Comune di Catania (?). Primo elemento, la visione integrata e la zona industriale a Bicocca; Secondo affidato alla Circumetnea (FCE) con la sua estensione da Misterbianco all’aeroporto con tutte le sue fermate intermedie: Misterbianco centro, Carlo Max, Monte Po, Garibaldi, Nesima, università, via Caronda, Viale Veneto, Galatea, stazione centrale, Piazza Stesicoro, Vecchio Vittorio Emanuele, Palestro, villaggio Sant’Agata, Librino, Aeroporto. Questi due progetti sono stati approvati ed inseriti nel piano regolatore con delibera di Scapagnini Commissario e D’Urso direttore generale, tutti appaltati. Secondo elemento il sistema di bus elettrici su corsia riservata, i quali avrebbero dovuto avere la precedenza sul traffico privato con semafori, dando loro il via libera appena li vedevano arrivare. Questo sistema prevede sei nuove linee per collegare Acicastello, San Gregorio, San Giovanni la Punta, Tremestieri e Pedara, al centro della città, cambiando radicalmente il sistema del trasporto all’interno della città stessa. Il progetto prevede anche la realizzazione di parcheggi alternativi rispetto al parcheggio su strada ove inevitabilmente le corsie riservate sottraendole così alla fruizione dei cittadini. Terzo elemento i parcheggi: 13 parcheggi scambiatori all’interno del tessuto cittadino e in aggiunta a questi, otto parcheggi da realizzarsi nei comuni limitrofi per rendere possibile lo scambio tra auto privata e mezzo pubblico costituito dal sistema del trasporto su strada, o dalle due Metropolitane.
Di questi parcheggi, tutti inseriti nel piano regolatore con delibera di Scapagnini Commissario e D’urso direttore generale, come detto, ne sono stati realizzati 5: Due Obelischi, Aeroporto, San Giovanni Galermo , zia Lisa, Nesima. Quello presso l’ospedale Garibaldi nuovo, ancorché ancorché appaltato e consegnato all’impresa, l’amministrazione Stancanelli stanca vi ha rinunziato e ne ha perso il finanziamento. Gli altri sono tutti progettati.
Infine ulteriore elemento del sistema della mobilità della grande Catania: i nuovi parcheggi sotterranei: Europa, Africa, Umberto, Ariosto, Lupo, Verga, Lanza, Borgo, Sanzio. Questi tutti inseriti nel piano regolatore e tutti appaltati e alcuni (Umberto) perfino consegnati.
Ultimo elemento, anch’esso già progettato, la tangenziale urbana di Catania, TUC in sigla, che, sempre a raso, cinge la città consentendo alla mobilità sia pubblica che privata di entrare in città senza tagliarla. Il sistema di mobilità ebbe poi alcuni elementi fondamentali quali la eliminazione di otto semafori in circonvallazione nonché dei pericolosi sovrappassi che sarebbero crollati in caso di terremoto, Tondo Gioieni e nuovo Garibaldi. Il collegamento dell’ospedale Cannizzaro alla viabilità urbana, il collegamento dell’asse dei servizi tra l’autostrada Palermo Catania con Librino ed il centro della città, il completamento dello svincolo di via passo gravina, il completamento della viabilità del quartiere di Trappeto Nord.
Come si vede una progettualità prima di tutto di Aria Vasta, poi non solo pianificata ma anche progettata, in gran parte finanziata ed in gran parte realizzata. Questi sono i fatti e non chiacchiere. Ma… alla prossima.