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😇 LO STRANO CASO DELLE LUMINARIE … E TANTO ALTRO

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Sarà un altro caso come la fiera dei morti, irrisolto e senza chiarimenti dopo le denunce annunciate dall’amministrazione e da tutti ma che non sono mai state fatte, forse perché il manifesto contestato, che recava il logo del comune, era stato stampato da chi aveva interesse alla propaganda di un certo tipo, anche imbarazzante, ma siccome erano stati amici (loro) a farlo…tutti zitti. 

Bene adesso nel panorama cittadino si affaccia un altro caso, l’organizzazione della festa della Patrona, come ci racconta Gola.

Il comune non può allo stato impegnare le somme perché manca, non solo di un bilancio preventivo (che potrebbe essere anche consuntivo visto che siamo a fine anno), ma anche della liquidità di cassa dovuta, quindi che fa con un raggiro? Affida l’organizzazione alla Pro Loco che si presta a firmare i contratti con le ditte che devono fornire servizi per la festa, ai quali dice, la Pro Loco, che saranno pagati allorquando il comune gli darà i soldi. Una pratica insolita, come aggirare le norme che prevedono uno stanziamento economico certo che oggi non c’è. Infatti per la festa dell’anno scorso i fornitori di servizi sono stati pagati dopo sei mesi. Un dejavu insostenibile e scandaloso.

Ed ecco che nessun fornitore di luminarie ha risposto alle chiamate dell’organizzazione amministrativa. Quindi l’amministrazione che fa (sostituendosi all’ente organizzatore)? Va a raccattare in giro luminarie sparse e per metterle in opera chiama “quisque de populo”, naturalmente qualche amico che possieda un cestello (come si vede dalla foto) per l’installazione. Gente senza le dovute competenze, prescrizioni, o requisiti che dir si voglia. Ma l’importante è fare anche contra legem nel Sultanato di Paternò. E l’ispettorato del lavoro come interviene? Interverrà certamente e saranno dolori. 

Non scriviamo tutto oggi, suspance, ma siamo sul pezzo. A presto per gli aggiornamenti.

qtsicilia@gmail.com