MOZIONE CONGRESSUALE
I liberali catanesi riuniti in congresso cittadino
PREMESSA
la grave situazione politico istituzionale della cittĂ di Catania caratterizzata dal peggioramento del livello di qualitĂ della vita cosĂŹ come attestato dai risultati degli studi degli Istituti di ricerca che vedono Catania agli ultimi posti delle classifiche nazionali
RITENUTO
che tale stato di arretramento sociale, economico, culturale, oramai costante da circa dieci anni, sia da attribuire alla scarsa qualitĂ del ceto politico cittadino che ha sostenuto le amministrazioni di centro sinistra ( Bianco) e di centrodestra ( Pogliese) che si sono avvicendate nella guida della cittĂ ed i cui nefasti risultati sono tristemente dinanzi agli occhi e, purtroppo, di meridiana evidenza.
INDIVIDUATE
le emergenze amministrative , e di conseguenza le prioritario politiche che i liberali catanesi intendono perseguire, nel 1.MANCATO RIORDINO URBANISTICO con particolare riferimento al piano di rigenerazione urbana dellâarea di Corso dei Martiri ed al piano di risanamento strutturale del fatiscente quartiere di San Berillo vecchio, 2. Nella situazione di ILLEGALITĂ DIFFUSA che investe il mercato storico della âFERA O LUNIâ non contrastabile a causa della cronica inefficienza del Corpo di Polizia Municipale oramai da lungo tempo priva di una guida autorevole e dalla mancata realizzazione del progettato mercato al coperto opera del tutto osteggiata dalla attuale amministrazione comunale per fini non del tutto chiaro di tornaconto elettorale e per rapporti di altrettanta opacitĂ con Lâambulantato abusivo.
3. nella incresciosa gestione del servizio di NETTEZZA URBANA incapace di assurgere a standard qualitativi accettabili a causa di una politica miope che ha assegnato la guida di questa branca di amministrazione non in ragione di effettiva competenza bensi di inaccettabile lottizzazione politica che ha portato alla incapacitĂ di âripulireâ il settore dalle incrostazioni che hanno turbato negli ultimi anni lâeffettiva regolaritĂ del servizio
4. Nella ingestibile condizione del traffico urbano dovuta da un lato alla sopra indicata inadeguatezza, in primo luogo numerica, del Corpo di Polizia Municipale ma anche della mancata adozione di un adeguato Piano Urbano del Traffico che preveda, al suo interno, ampie zone di pedonalizzazione del centro storico
5. Nella carente gestione del patrimonio immobiliare comunale per la quale si registrano al contempo incresciose occupazioni di immobili, anche di valenza storico-culturale, da parte di centri sociali che inspiegabilmente non trovano alcuna azione di contrasto nellâamministrazione comunale ovvero di immobili lasciati in completo abbandono a fronte di canoni di locazione sostenuti dal Comune per lâutilizzo di immobili di proprietĂ privata
6. Nella incapacitĂ di esercizio di controllo politico sulla attivitĂ amministrativa della burocrazia comunale che, come dimostrato dalla recente vicenda dellâappalto per il parco/parcheggio di piazza della Repubblica assegnato ad una ditta raggiunta da una misura interdittiva antimafia prima dellâannullamento della gara da parte del TAR, dimostra una straordinaria capacitĂ di aggiramento dei protocolli di legalitĂ e dei regolamenti approvati dal consiglio comunale
7. Nella incapacitĂ di porre in essere una politica culturale che punti alla valorizzazione del genius loci e dei beni culturali di cui la cittĂ Ăš ricca superando la politica dellâeffimero affidata allâepisodicitaâ del singolo evento. Chiaro segnale di tale politica dellâeffimero puĂČ appieno cogliersi nella nomina di una stilista locale a presidente del comitato dei festeggiamenti agatini in sostituzione di un soggetto che aveva valorizzato lâidentitĂ culturale della festa ritrovando lâintima connessione con lâanima culturale della cittĂ
8. Nella incapacitĂ di riportare Catania al centro della politica industriale e infrastrutturale dellâisola attraverso la istituzione delle ZFE. RITENUTO imprescindibile il ricambio della classe dirigente cittadino attraverso il richiamo alla partecipazione attiva dei ceti produttivi e delle rappresentanze delle professioni liberali oggi allontanatesi dalla politica attiva in ragione della povertĂ dialettica e di contenuti dellâattuale consiglio comunale oggi espressione del sistema dei patronati e delle pratiche clientelari.
VALUTATO
a) come tale progettualitĂ politica abbia lâesigenza di fuoriuscire dallo schematismo centrodestra/centrosinistra superandolo con una prospettiva di CENTRO laddove la centralitĂ Ăš la condizione del cittadino CENTRO di imputazione di doveri civici ma di diritti e libertĂ garantite
b) come tale progettualitĂ necessiti della convergenza delle tradizioni politiche laico liberali e cattolico democratiche che con la cultura della buona amministrazione hanno portato nei decenni scorsi la cittĂ di Catania ad esempio di sviluppo economico tale da meritare lâappellativo di Milano del Sud
c) come per il raggiungimento dei fini e degli obiettivi sopraindicati siano da ricercare alleanze a livello cittadino con tutte le forze che si richiamano alla tradizione laico liberale e cattolico democratica nonché a tutti i movimenti civici che riconoscono come prioritaria la centralità del cittadino attore e non suddito del potente di turno
IMPEGNA
lâeligenda segreteria e lâeligendo direttivo a
1. sviluppare le politiche territoriali di cui in premessa
2. Promuovere una coalizione estesa ad altre formazioni di area laica, liberale e cattolico democratica che non si riconoscono negli schieramenti politici di centrodestra e di centrosinistra nonchĂ© le aggregazioni civiche che hanno negativamente caratterizzato le ultime amministrazioni cittadine, al fine di individuare un diverso e qualificato progetto di cittĂ attraverso lâindividuazione di una candidatura a sindaco di Catania che abbia i requisiti dellâappartenenza al mondo delle professioni ed ai ceti produttivi cittadini nonchĂ© dellâesperienza amministrativa e della concreta conoscenza delle problematiche cittadine
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