Risulta incredibile come si possano commentare fatti persone e circostanze e decontestualizzarle, ma soprattutto attribuendo l’atteggiamento stigmatizzato solo ad una parte politica.
Veniamo ai fatti. Qualche giorno fa abbiamo visto tutti ciò che è successo in una manifestazione dei centri sociali con il manichino della Meloni impiccata a testa in giù. Immaginate cosa sarebbe successo se il manichino fosse stato della Boldrini. Invece come se tutto sia stato normale e con certa stampa indignata ma non troppo.
Ora l’indignazione monta per le scelte, condivisibili o meno, di una parte politica, FdI nello specifico, per le scelte fatte degli assessori del governo Schifani, tirando in ballo una parentopoli che va da Francesco Lollobrigida a Elena Pagana. Si sono indignati questi corsivisti allorquando alle ultime elezioni dirigenti e ministri del PD hanno candidato le proprie mogli? Si sono forse indignati quando nel M5S venivano candidate le sorelle del capo siciliano del movimento oppure quando veniva assunto al ministero perfino il cognato? Un motivo ricorrente tutto italioto che non lascia fuori nessuno. Di cosa ci si meraviglia oggi?
È stata questa una scelta della “famiglia Diventerà Bellissima”, di Musumeci che ha lasciato a piedi suoi fedelissimi privilegiando il suo alter ego. E di ego ne ha tanto. Ma di ciò sarebbe bene parlarne con Gino Ioppolo.
Parla il corsivista nel pezzo cui ci riferiamo, di presidenze e di assessori imposti come se vivesse su marte e che questa delle scelte, non sia un rituale politico certo, perché non tutti possono assurgere alle cariche agognate, ma che obtorto collo deve essere fatto un discrimine proprio dai partiti chiamati a governare e che scelgono per merito e/o per appartenenza.
Discorso a parte riveste la Presidenza dell’ARS alla quale è stato chiamato Gaetano Galvagno. Ricordiamo al corsivista che chiosa, che l’on. Galvagno è stato il più votato di FdI in Sicilia alle ultime regionali e che è l’unico eletto in FdI al secondo mandato che nella scorsa legislatura ha ricoperto per 5anni un ruolo nell’ufficio di presidenza facendogli acquisire l’esperienza richiesta in merito e che ha ricevuto voti per “intuito personae” anche dai banchi dell’opposizione, segno inequivoco di apprezzamento personale di riconosciumento meritocratico.
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