“Se dovessimo andare da soli sarei disponibile a candidarmi a sindaco di Catania. Ma solo, ribadisco, se andassimo da soli. Io non mi tiro indietro, non fatelo anche voi. Quella di Valeria Sudano non è una candidatura politica ma una scelta che ha bypassato il tavolo programmatico con un gruppo umano che ha occupato un partito politico passato in Udc, Articolo 4, Partito democratico e Italia viva e che ha sfiorato Forza Italia prima dell’approdo alla Lega. Razza, Parisi, Arcidiacono? (Fratelli d’Italia) Parliamone”. Così chiude il leader del MPA Raffaele Lombardo, che stronca senza se e senza ma la falsa partenza di Valeria Sudano. Ma vediamo cosa ha detto:
In serata arriva un comunicato del commissario della Lega on. Tardino, che ha un sapore di retromarcia(?):
“Intervengo a chiarimento delle posizioni fantasiose che si sono lette e sentite oggi finalizzate, invano, ad incrinare i rapporti con gli alleati. La proposta della candidatura a sindaco della nostra deputata Valeria Sudano, che è il nostro candidato- convintamente offerto al tavolo del centrodestra- e che come noto, ha ricevuto l’endorsement pubblico del nostro segretario federale e leader Matteo Salvini, è già in campo da settimane ed ha tutte le carte in regola per ricoprire questo prestigioso incarico. L’uscita con i manifesti non è nulla di diverso da ciò che, in altre competizioni elettorali tanto importanti quanto Catania, hanno fatto altri candidati della coalizione, cosa che non ha escluso poi di arrivare ad una scelta condivisa”. Annalisa Tardino, deputata al Parlamento europeo e commissario della Lega Sicilia per Salvini Premier.
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