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🔴 CEFPAS, ACCENDIAMO UN FARO NEL PORTO DELLE NEBBIE

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 Carissimi lettori, torniamo anche oggi a parlare di CEFPAS. Abbiamo ricevuto così tante carte e documenti, che abbiamo dovuto faticosamente approfondire e riscontrare, c’è da confondersi. Praticamente abbiamo l’imbarazzo della scelta sull’argomento da trattare tante sono le “scelleratezze” riscontrate. 

Il CEFPAS, grazie alla “illuminata” gestione di Sanfilippo si presta, ad un occhio attento, alla trattazione di troppi argomenti, un ente “multitasking” che presenta luci ed ombre, meritevoli di un focus attento e puntuale.

Per questo, per il tema odierno, siamo andati presso l’assessorato alla salute per comprendere meglio alcuni aspetti inerenti l’impiego, da parte del CEFPAS, dei fondi milionari del PSN linea 4 “prevenzione”.

I fondi sono assegnati dal Ministero della Salute alle regioni ed impiegati nel campo della prevenzione. In Sicilia, con i fondi assegnati per questa linea, col paravento della prevenzione, però, leggiamo che si è fatto anche altro.

Infatti il CEFPAS, pur non essendo una ASP, una Azienda Ospedaliera, e nemmeno un azienda del SSR (lo dice il Ministero), riceve, al pari di ASP e AA.OO. fondi per fare Prevenzione. Una anomalia grave questa.  

Dalle informazioni acquisite, non con poca fatica, in assessorato alla salute, emerge che il CEFPAS ha ricevuto diversi milioni di euro per fare prevenzione (ma che c’azzecca), grazie alla volontà politica di un assessore che nel CEFPAS ha individuato il proprio riferimento. Un faro nella tormenta. Una luce nell’oscurità. Anche per fare comunicazione per la salute dei siciliani. Ma la cosa più interessante, o inquietante, è stata farla diventare stazione appaltante per conto dell’Assessorato alla Salute. E questa è l’anomalia più terrificante. 

Infatti l’Amministrazione regionale Siciliana, pur disponendo di strutture che avrebbero potuto occuparsene, stranamente ha preferito avvalersi del CEFPAS, forse perché più bravi (sarà nell’accezione manzoniana) nella gestione di gare ed affidamenti, nella ricerca di contraenti più affidabili, seri e genuflessi.

Infatti, allo scopo, è stato istituito un ufficio ad hoc guidato da un dipendente interno del CEFPAS, promosso per lo scopo a dirigente octies, tra quelli molto servizievoli. Ma andiamo con ordine. 

L’Amministrazione regionale Siciliana ha istituito qualche anno fa (agosto 2020), allo scopo di assicurare la comunicazione istituzione per la salute un Ufficio ad Hoc, “Ufficio Speciale Comunicazione per la Salute” (recentemente soppresso, settembre 2023, dal governatore Schifani). Questo, per mission, avrebbe dovuto occuparsi di programmare ed attuare le politiche di comunicazione per la salute e quindi farsi carico di attivare anche le procedure di scelta dei contraenti nella materia. In effetti rinveniamo che l’Ufficio ha predisposto e pubblicato “Indagini esplorative di mercato, per l’acquisizione di manifestazione di interesse, finalizzata alla pianificazione delle azioni del Piano di Comunicazione per la Salute”. 

Ma curiosamente poi nella fase attuativa tutto è passato al CEFPAS, che da ente preposto alla formazione del personale del servizio sanitario è diventato stazione appaltante. Incredibile, in quanto la Regione Siciliana dispone di un altro Ufficio Speciale “Centrale Unica di Committenza per l’Acquisizione di Beni e Servizi” che proprio al primo punto delle proprie prerogative recita “Acquisizione e gestione forniture di beni e servizi per la Regione Siciliana …. e per le Aziende del Servizio Sanitario Regionale e per le società a totale o maggioritaria partecipazione regionale (art. 55 L.R. 9/2015).”

Paradossalmente quindi, pur disponendo l’Assessorato regionale della Salute di due Uffici Speciali con competenze e capacità idonee a gestire gare ed appalti nel campo della comunicazione per la salute, ha preferito affidare tutto al CEFPAS. Ne avrà avuto i suoi buoni motivi l’assessore.

Dai decreti di finanziamento 2020 2021 2022 emerge che il CEFPAS è risultato assegnatario di circa 2.5 milioni di euro per la comunicazione della salute, per i quali procedere operativamente come stazione appaltante. Abbiamo scritto del caso questione PULVINO/BADANTE un esemplare esempio dell’impiego dei fondi per comunicazione e marketing (link: CEFPAS, IL NUOVO BANCOMAT DELLA REGIONE SICILIANA. IL CASO SANFILIPPO-PULVINO).

Spulciando poi nel sito istituzionale del CEFPAS alla ricerca di questi affidamenti abbiamo scoperto che il ricorso all’affidamento sotto soglia è praticamente la regola e che i contraenti sono stati quasi sempre scelte, tramite MEPA, con affidamento diretto. È anomalia?

Orbene, non si comprende (ovvero si comprende bene) come mai la Regione Siciliana abbia preferito il CEFPAS alle strutture regionali all’uopo istituite, per affidare e gestire quei fondi. Gli affidamenti diretti potrebbero essere la risposta.

Il CEFPAS, dovrebbe fare formazione sanitaria, per questo è stato istituito e che invece, tramite una modifica del proprio statuto e pianta organica, approvato dallo stesso Assessore affidatario e dal governo di cui è stato parteha mutato la propria natura, (Deliberazione n. 371 del 3 settembre 2020), può  “punto 10 dell’art. 2 – Svolgere qualunque attività ed iniziativa richiesta dalla Regione e comunque utile al conseguimento dei propri scopi”.

Pur non dubitando della serietà dell’assessore pro tempore, ne tanto meno di Sanfilippo, che dalle nostre inchieste giornalistiche, così come abbiamo scritto, emerge essere persona al di sopra di ogni ragionevole dubbio, non vorremmo che proprio questa propensione all’affidamento diretto e sotto soglia abbia reso appetibile la collaborazione in questo ambito tra Assessorato Salute e CEFPAS, passando, possibilmente, dal ragionevole dubbio all’irragionevole dubbio.

Tra il 2020, 2021 e 2022 sono arrivati al CEFPAS, per questa tematica, cospicui finanziamenti, per cui la consecuzio temporis è quanto meno sospetta (a pensar male si fa peccato ma molto spesso ci si indovina, cit. Andreotti) e suggerisce la necessità di approfondimenti per diradare la nebbia. inoltre pare che diverse Procure abbia già avviato gli approfondimenti e il tema è già al vaglio delle autorità inquirenti. Che Dio gliela mandi buona.

qtsicilia@gmail.com