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📗 Indiscrezione. C’é Di Marzio, toga amica di Conte, dietro il no a Di Matteo al Dap?

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Sulle nomine il premier ascolta il magistrato Di Marzio. Passa da quel canale anche il no all’approdo di Di Matteo al ministero? Di Marzio, questo è sicuro, ha un amico che i pregi e i difetti del pm palermitano può averglieli descritti bene: Gian Carlo Caselli, che è stato il suo capo alla Procura di Palermo.
E che ne conosce a fondo tanto l’acume investigativo che – come dire – gli spigoli caratteriali. Nelle ore cruciali in cui prende il via il suo primo governo, Conte ha al suo fianco, ad aiutarlo con pareri e indicazioni, un magistrato: Fabrizio Di Marzio, consigliere di Cassazione e docente universitario, ben introdotto nel mondo della politica romana anche perché siede nella commissione che fa le pulci ai conti dei partiti. Di Marzio, tra l’altro, dirige la rivista dell’Osservatorio sulle Agromafie, di cui Conte è uno dei referee. È in quel contesto che i rapporti tra i due si consolidano. E quando Conte decolla verso i vertici dello Stato, è Di Marzio a sussurrare al suo orecchio.
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