“So di essere estraneo all’accusa che mi è stata mossa di voto scambio – aveva dichiarato Naso – dal momento che tutta la mia vita è stata improntata al massimo rispetto della legge e per nulla al mondo avrei mai abdicato ai principi di correttezza e onestà cui ho uniformato al mio agire privato e pubblico. Apprendo, sempre attraverso gli organi di stampa, che il giudice per le indagini preliminari ha rigettato la richiesta di misura cautelare avanzata dalla Procura nei miei confronti per mancanza dei gravi indizi, ovvero di elementi idonei a ritenere fondata l’accusa mossa nei miei confronti”.
Poi però arriva l’appello della Procura che verrà valutato dal Tribunale del Riesame che se accogliesse il ricorso farebbe scattare le manette per il sindaco e l’assessore Comis, ricorrendo tra l’altro due condizioni oggettive per i provvedimenti cautelari, l’inquinamento delle prove e la possibilità di reiterazione del reato, se rimanessero in carica. Le dimissioni sarebbero opportune per non trascinare l’istituzione comunale verso il baratro che si potrebbe evitare. Naso si difenda da uomo libero facendo valere le proprie ragioni.
Arrivano, invece, indiscrezioni da parte dei consiglieri comunali pronti a dimettersi per non farsi travolgere, anche loro, dallo scioglimento del comune per mafia, oramai certo.
qtsicilia@gmail.com