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💥 L’APOTEOSI DELL’IGNAVIA, SALINELLE E BRETELLA (prima parte)

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La contestazione è che noi saremmo partigiani per ciò che scriviamo a senso unico, per quanto riguarda la politica di Paternò. Controbattiamo che tale ’affermazione è assolutamente gratuita, anche per quelli che lo dicono in assoluta buona fede. La satira, le inchieste, le critiche sono da secoli, da Giovenale ai nostri giorni, sempre rivolte a chi detiene il potere. Non potrebbe essere diversamente, anche a volerlo fare. Noi in controtendenza rivolgiamo i nostri strali anche alla opposizione, al consiglio, ritenendoli affetti da ignavia seriale, ma non “sunu tutti i stissi”, ovviamente.

Detto questo passiamo alla trattazione dei temi dei quali recentemente ci siamo occupati, che ci sembrano degni di ogni attenzione possibile.

Salinelle; e la Strada/bretella tre fontane-superstrada.

Oggi al parco delle Salinelle i cui lavori avrebbero dovuto completarsi entro il mese di marzo 2024, vediamo solo un cantiere abbandonato, con evidenti tracce di calcestruzzo qua e là; tanta terra rimescolata, spostata da una parte all’altra con gli scavatori; paletti sparsi e abbandonati dappertutto. Ricordiamo a tutti, che questa è un’area archeologica e naturalistica e che certe azioni compiute dall’impresa sono un autentico obbrobrio effettuato sotto gli occhi del direttore dei lavori. Quest’area, in aggiunta è adesso invasa da tombaroli che sono alla ricerca di reperti archeologici, infatti, ci dicono, che sono state rinvenute antiche monete.

Come si è potuto scavare e spostare terra senza un controllo preventivo della Soprintendenza e del direttore dei lavori? E perché adesso è tutto fermo? Ma non dovevano consegnare i lavori a marzo 2024? Come al solito nessuno controlla, nessuno sorveglia e i lavori si completano… mai. 

Chi ha presentato il progetto anni fa è stato arch. Salvatore Ferlito, del cerchio magico dei progetti Benfatt…i.

Arch. Ferlito che ritroviamo in documenti ufficiali, non solo come progettista, ma anche come collaboratore esterno alla direzione dei lavori (direttore dei lavori de facto?), diversamente di come lui ha affermato ad un nostro “telefono senza fili” per farci arrivare la notizia. 

Una situazione incredibile anche per altri versi, dove il RUP arch. Donatella Aprile è andata in quiescenza, mentre il direttore dei lavori, sulla carta, è il geologo Franco La Fico. Scoperto ciò, non ci siamo limitati a fotografare il tabellone dei lavori, ma abbiamo interessato una nostra fonte all’interno della Sovrintendenza la quale ci riferisce, dopo approfondimenti, che il direttore dei lavori di fatto è stato proprio il Ferlito, circostanza acclarata anche da alcuni frontisti che abitano vicino il cantiere per lamentele varie, e che ci dicono di avere sempre parlato col sunnominato Ferlito, presente sempre in cantiere.

I lavori sono stati fermati dalla Sovrintendenza, alla quale è affidata l’alta sorveglianza, dopo essersi accorta, in ritardo, dei pasticci fatti in area archeologica, così ci riferisce la nostra fonte. Rimane inspiegabile come si possa immaginare un progetto di riqualificazione  di questa complessità che interessa un’area dichiarata di interesse archeologico, con tanto di vincolo, che è suffragato da scoperte rilevanti del 2018 già evidenziate e rilevate dall’INGV, ente in prima battuta incaricato e poi misteriosamente estromesso.. insomma dove era la sorveglianza della sezione archeologica della stessa sovrintendenza? Ma tra i tanti ignavi locali, bipartisan, nessuno interviene? 

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Per la Strada, che abbiamo definito della vergogna, occorre tornare indietro e raccontare la storia. Tutto ebbe inizio quando La Russa riuscì a fare avere al Comune di Paternò il finanziamento per la costruzione della bretella che avrebbe dovuto collegare la zona industriale alla superstrada Paternò -Catania, che avrebbe così non solo snellito il traffico pesante all’interno della città, ma consentito un accesso diretto e veloce alla zona industriale promuovendone lo sviluppo.

Così non è stato. Dopo una realizzazione parziale la strada è crollata in corso d’opera e la parte finale quindi mai stata realizzata. L’amministrazione Naso, che sembra non avere responsabilità, ha la colpevolezza dell’ignavia. Infatti nessun progetto di consolidamento è stato presentato, ma nemmeno pensato per accedere accedere ai fondi milionari del PNRR, per una mancanza di visione prospettica e risolvere così i problemi insorti. Questa vicenda parte dall’amministrazione Failla, attraversa l’amministrazione Mangano ed arriva fino all’amministrazione Naso. Tutti ignavi, incoscienti e in malafede (?).