FRANCESCO FINOCCHIARO: «PNNR, SIRU, ecc. non bastano a ravvivare la nostra capacità progettuale (?). Abbiamo bisogno di stare tranquilli, senza problemi, meglio adattare quello che abbiamo già nei cassetti che progettare una città proiettata verso il futuro. Magari mettendo in discussioni i paradigmi esistenti. Meglio la sopravvivenza che la fatica fisica e intellettuale per disegnare il futuro. I coccodrilli non hanno bisogno di andare sulla Luna, esistono da milioni di anni, non hanno sentito l’esigenza di evolversi, gli basta esistere. Ma l’uomo, lo sappiamo tutti, guarda da sempre verso il cielo e si proietta sempre verso la realizzazione di un habitat migliore. Siamo uomini o coccodrilli? Una cosa è certa, la politica locale ha perso l’ennesima occasione di configurare uno scenario per il futuro. Ha solo subito la pigrizia della tecnocrazia, non ci resta che affidarci alla manzoniana “provvidenza”. Ma sembra che persino la comunità sia spenta e rassegnata come fossero prede predestinate dei coccodrilli della palude».
Ci pare questo, uno spaccato che fa ben comprendere quale sia la capacità progettuale, la creatività, di questa classe politica, che giammai può proiettare Paternò nel secondo millennio, perché diventi la smart city al passo con i tempi, è assente. La sola cosa che fa il governo cittadino è praticare l’apatia cerebrale, taglio di nastri e annunci per i pecoroni.
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