Lâesposizione del sindaco Naso a sostegno di un candidato sindaco di Belpasso, lombardiano, per esempio, ha visto certificare un flop memorabile. Tutti i nasiani, con in testa Nino Naso, si sono spesi e non poco alla ricerca di consensi per Licandri, formando delle liste a suo sostegno con propri candidati. In particolare la ciurma sosteneva tre punte di diamante Angela Virgillito (v. presidente uscente del consiglio comunale), Davide Terranova (fratello del presidente dellâAMA Paternò) e Giuseppe Corsaro (sostenuto dal presidente del consiglio comunale di Paternò), tutti nella lista AttiviAMO BELPASSO di ispirazione paternese.
Sappiamo benissimo che i punti di contatto con la vicina Belpasso non sono certamente pochi. La contrada palazzolo, interclusa nella città di Paternò ed abitata interamente da paternesi, con diverse migliaia di residenti, ricade nel comune di Belpasso, dalla quale, invece, dista una decina di chilometri.
Anche per le elezioni di Catania, Naso e i nasiani erano protesi nel sostegno di alcuni candidati nelle liste autonomiste, come da richiesta di Lombardo.
Bene anche qui non è stata certamente una performance accettabile che per uno come Lombardo, che usa il pallottoliere, non è vista, diciamo, benissimo, specialmente dopo il flop delle regionali a Paternò. Il consenso prima di tutto, anche perchĂŠ di altro câè ben poco, in questi figuri. E in questo campo il tonfo si sente e si sentirĂ . Che dire oltre.
Il rapporto con FdI, crediamo sia un fattore decisivo, se non si chiarisce subito, per non andare ai titoli di coda nelle prospettive future, decisivo per una politica che non può di certo essere asfittica, racchiusa dentro i confini della âcittadellaâ, in unâItalia, in una Sicilia, in una provincia dove il centro-destra miete voti, dove piĂš che mai ha bisogno di respiri vasti e dove il consenso dopo mesi di governo non accenna a flettere, anziâŚ
Naso deve scegliere cosa vuole fare da grande e decidere subito, non possono esserci piÚ indugi su quale strada percorrere, il bivio è arrivato, prima, appunto, che scorrano inesorabili i titoli di coda, che lo vedrebbero isolato a capo del villaggio e di una tribÚ (o ciurma) non piÚ appetibile per nessuno. La scelta consiste in questo: scegliere la politica oppure i riti tribali.