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il

di Debora Borgese

E cosΓ¬, al termine del comizio tenuto da Enzo Bianco – che ricordiamo non essere candidato perchΓ© condannato dalla Corte dei Conti per il dissesto del comune di Catania – un valente giovane ha espresso un lecito dubbio all’ex ministro, ex senatore ed ex sindaco. Non l’avesse mai fatto!

È stato tacciato di assumere un atteggiamento antidemocratico.
Si Γ¨ insinuato che fosse stato inviato dall’area politica di centrodestra.
È stato finanche aggredito verbalmente (perché dal video si vede chiaramente che lo hanno tenuto in quattro) da un signore al quale consiglio caldamente di farsi vedere da un bravo neuropsichiatra.
Capite perchΓ© a Sinistra non cacceranno mai un ragno dal buco? PerchΓ© non c’Γ¨ dialogo con i giovani, perchΓ© manca il confronto, perchΓ© la cosiddetta “politica dal basso” per loro significa cadere in basso, nella plebe. Per loro i cittadini semplici, normali, sono schifo.
Allora, io vi dico che NO: quel ragazzo non i risulta fare parte di alcuna delle associazioni universitarie di Destra (noi ne abbiamo parecchie!) e nessuno degli adulti si prenderebbe la briga di mandare un ragazzo a un comizio degli avversari politici, non rientra nel nostro stile e tantomeno nella nostra formazione. Ognuno Γ¨ libero di fare quello che reputa opportuno.
Il ragazzo in questione, pacatamente, con garbo ed educazione ha lecitamente posto una domanda e riportato altrettanto lecitamente le proprie rilevanze ed osservazioni.
Sì: questa si chiama Democrazia.
Esprimere un’opinione, porre delle domande, confrontarsi Γ¨ esercizio democratico.
Interromperlo non Γ¨ stato democratico.
Non rispondere Γ¨ stato antidemocratico.
Accusarlo di essere mandato dagli avversari politici a disturbare un comizio in un luogo che Γ¨ casa sua, non solo durante le elezioni ma tutti i giorni dell’anno, non Γ¨ democratico.
Inveire aspramente contro di lui non Γ¨ democratico.
Poco importa chi, cosa e se andrΓ  a votare il 28 e il 29 maggio.
Questo ragazzo aveva un dubbio e nessuno dei presenti Γ¨ stato in grado di fornirgli una risposta di senso compiuto, nessuno dei presenti ha avuto l’umiltΓ  di ammettere che quello che stava sostenendo rispondeva al vero. Nessuno dei presenti ha avuto il coraggio di riconoscere le proprie colpe.
Non bastano le sentenze dei tribunali: qualcuno deve avere il coraggio di chiedere scusa ai cittadini, soprattutto ai giovani.
Con quel ragazzo mi vorrei scusare io a nome loro perchΓ© Γ¨ giusto che qualcuno lo ascolti, che qualcuno si confronti con lui e che riesca a trovare il proprio punto di riferimento politico in una cittΓ  che con questi episodi dimostra la bassa considerazione che ha dei giovani.
Io sto con i giovani, sempre.
IL VIDEO
qtsicilia@gmail.com