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🏳️ MORIREMO DEMOCRISTIANI…per fortuna

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Nulla sara come prima. Se Draghi è azzoppato, non c’e un partito, a parte Fratelli d’Italia, che non sia spaccato o alla deriva come Lega e 5Stelle e di striscio anche il PD. Si sono salvati solo grazie al ritorno in forze della Prima Repubblica: Amato alla Corte Costituzionale, Mattarella al Quirinale, Draghi a palazzo Chigi. La Democrazia Cristiana, grazie al cielo, non muore mai. Si ritornerà alla prima repubblica? Meglio di questa certamente.

 

Clemente Mastella e Cirino Pomicino, hanno dimostrato una capacita di ragionare sul potere, che oggi pochissimi hanno. Le terribili interviste rilasciate, i vari Salvini e Conte dovrebbero ritagliarle e studiarle. È proprio la rivincita della Prima Repubblica.

“Mastella il mozzarellaro”, com’era liquidato è sembrato un gigante. E dobbiamo ringraziare quella tanto vituperata democristianeria se oggi sul Colle c’e il mattarello di Mattarella.


Da domani Mattarelle dirà: “Siete venuti in ginocchio a chiedermi di rimanere, ora si fa come dico io”. Lo ha detto tra le righe, per chi vuole o sa capire. Ruolo importante dei partiti, riforma radicale della giustizia, le due storture che da qualche decennio condiziona la democrazia. Ed è davvero importante affinché Draghi possa andare avanti col suo governo fino alla fine della legislatura 2023, portare in porto il PNRR e far contare di più l’Italia in Europa.


Ma diamo i voti anche agli altri:


Letta? E riuscito a fare il miracolo di mettere a nudo quella king-pippa di Salvini. Dopo la penosa rinuncia di Berlusconi, Salvini ha preso in mano il centrodestra e sottiLetta, ha giocato di rimessa, pur inviso all’altra meta del Pd: Franceschini, Base Riformista di Lotti e Guerini e i “Giovani turchi” di Orfini.


Giorgia Meloni? Ha perso un’occasione importante, rischia di rimanere isolata anche se il suo partito prenderà un sacco di voti, che saranno congelati.


Luigi Di Maio? Ha cambiato sesso tante volte. Era il fratello gemello di Di Battista, voleva l’impeachment di Mattarella, incontrava i Gilet gialli. Poi improvvisamente, da buon demo-napoletano, tendenza Gava, ha capito cos’è il sistema di potere. Ha passato il tirocinio. Comunque sia, sembra che nel M5s la scissione sia ormai nelle cose.

 

Giancarlo Giorgetti? Non vuole piu essere il burattino di Salvini. Il Capitano ha due opzioni: o cambia cervello, si sposta al centro, o verra messo da parte prima o poi.


Oggi non stiamo assistendo a un collasso improvviso di un sistema ordito dal 1992,  una lunga malattia che viene da lontano, da Tangentopoli. E se oggi ad averla vinta è il democristiano c’e da riflettere su questo sistema di potere, seconda o terza repubblica che è giunto alla frutta. Moriremo democristiani? Mille volte meglio di salviniani, meloniani o grillini: quella si che sarebbe una brutta morte».

qtsicilia@gmail.com