UN ANNO SENZA ANTONIO MARTINO
Il 5 marzo di un anno fa ci lasciava Antonio Martino, l’ultimo grande liberale italiano. Il suo intervento, al Congresso del PLI del 16 dicembre 1988 ( ricordo di avervi partecipato in divisa da Guardiamarina in licenza dall’Accademia Navale di Livorno) da candidato di minoranza ( lanciato da Alfredo Biondi, vero principe del Foro ed altro gigante del liberalismo italiano) alla segreteria nazionale ( sarà ancora Renato Altissimo a vincere uno scontato congresso) costituisce ancora oggi il Manifesto che segna il discrimine tra ciò che è liberale e ciò che non lo è. “Sui dettagli si può transigere ma guai a farlo sui principi” era solito dire.
Dal libro di Nicola Porro “ Il Padreterno è Liberale”:
Il professore parla per 32 minuti indossando delle eleganti ghette. Una requisitoria contro lo statalismo dominante in Italia dai primi anni 60. – Consentite a me meridionale di ricordare che proprio nel Mezzogiorno, dove maggiore è stato l’intervento pubblico, più evidenti sono state le conseguenze negative. – Come denunciava Tocqueville vi sono molti oggi che si adattano volentieri a questo compromesso tra il dispotismo amministrativo e la sovranità popolare e ritengono di aver garantito sufficientemente la libertà degli individui dandola in tutela ad un potere nazionale. Ciò non mi basta affatto. La natura del padrone mi interessa assai meno del dovere dell’obbedienza.-
Per onorare Antonio Martino do notizia oggi, ad un anno dalla sua scomparsa, della fondazione, assieme ad un manipolo di amici anacoreti del libero pensiero, di un Circolo di cultura liberale nella nostra città a lui intestato ed al suo insegnamento ispirato.
Il primo appuntamento che sarà comunicato dalla nostra pagina Facebook “ Circolo di cultura liberale “Antonio Martino” Catania sarà proprio una conversazione sul libro di Porro “Il Padreterno è Liberale “ frutto del lungo rapporto tra l’autore ed il suo maestro, forse uno degli ultimi statisti. Pietro Ivan Maravigna.
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