QUANDO LA REALTA’ SUPERA LA FINZIONE CINEMATOGRAFICA. QUANTA VERITA’. Che hanno fatto in Italia i Cinquestelle populisti?
Attaccavano le pensioni d’oro e i vitalizi dei parlamentari creando l’illusione che dalla punizione della casta possano derivare vantaggi economici per la popolazione. Promettevano redditi di cittadinanza in mancanza di risorse, favorendo l’improduttività e il depauperamento dell’economia nazionale.
Predicavano la rigidità del mercato del lavoro costruendo ostacoli alla libertà d’impresa e alla creazione di nuove opportunità di occupazione. Minacciavano il ritorno alla Lira come forma di autogoverno nazionale, senza farlo, senza comprendere i rischi enormi conseguenti agli annunci il crollo di valore della moneta e degli stipendi reali e l’esplosione dell’inflazione.
Un insieme di misure, insomma, capaci di garantire la rovina certa dell’economia nazionale.
Nel frattempo, la tanto proclamata lotta contro l’occupazione delle istituzioni da parte della politica e contro la contiguità tra potere politico e potere economico, si trasforma nel suo esatto contrario quando sono in ballo gli interessi del Movimento.
Come nel caso recente di Roma Capitale e del triangolo Raggi-Lanzalone-Parnasi e dei compagnetti di scuola di Giggino Di Maio e non solo lui. Un’occupazione manu militari delle istituzioni con incapaci e inetti.
Il quadro delineato si è fatto sempre più chiaro in questi mesi, stiamo diventando la prima democrazia ‘sudamericana’ del Vecchio Continente, che la crisi CORONAVIRUS sottolinea più che mai che con questi e con Giuseppy Conte-Casalino, se tutto va bene …siamo rovinati.
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