Grillo non parla a vanvera, è certamente ermetico, bisogna interpretarlo. Le esternazioni fatte durante l’evento clou di Virginia Raggi a Bocca della Verità (omen nomen = il nome è un presagio) ha presagito, infatti, ciò che sarebbe accaduto e che anche lui si augurava. La Raggi era diventata troppo popolare nel popolo grillino, o quello che rimaneva, e lì appena uno, che non vale sempre uno, alza la testa e adombra il mainstream divino, questa viene fatta rotolare.
E poi diciamolo pure, il M5S era stato già svenduto al PD nel 2019 all’atto della formazione del governo giallo-verde. Ricordo che, in una mia folle retrospettiva, lo dissi a un giornalista col quale analizzavamo il momento. C’avevo azzeccato.
Ecco poi perché Conte, il più piddino tra le stelle, diventa capo del Movimento, per favorire questa prospettiva. La fusione per incorporazione nel PD.
Quindi i big lasciano la Raggi da sola, se ne fottono, di lei che ha dimostrato di valere più degli altri suoi partners, e corrono a Napoli nel comitato elettorale di Manfredi (PD), dove trovano l’impresentabile (a loro dire, prima, ora non più) Vincenzo De Luca, governatore della Campania, perché è la il futuro, nei democrat, viste anche le percentuali che nella media non arrivano alle due cifre. THE END, twitta il deputato cinquestelle Michele Sodano.
Vero Di Maio? PRIMUM CATHEDRA DEINDE RELIQUIAE. Lo so che non capisci cosa vuol dire, ma non importa!
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